QUANDO NEANCHE LA PANDEMIA RIESCE A FERMARE LE DONNE

QUANDO NEANCHE LA PANDEMIA RIESCE A FERMARE LE DONNE

Rosina Niola e Loredana Deledda

Storie di Cooperatrici coraggiose AGCI che hanno sfidato il Coronavirus in Gallura. Una testimonianza pubblicata anche sulla rivista internazionale di Ica Coop “Women in Leadership”

Quando ascolti la storia di Rosina Niola capisci subito perché la cooperativa AGCI che ha fondato si chiama “Voglia di vivere”.

La passione per il suo lavoro in ambito sociale, che svolge a Calangianus, nella ridente Gallura (in Sardegna), è straordinaria.È un inno alla gioia che riesce a contagiareanche le altre tredici donne che costituiscono la società cooperativa.

“Voglia di vivere” nasce nel Dicembre 1985 ed è stata una delle prime cooperative ad aprire un asilo nido in Sardegna…ma non solo. Le cooperatrici svolgono anche attività di sostegno, assistenza educativa e solidarietà in tutto il territorio, azioniche non si sono mai fermate, neanche nella fase più critica della pandemiache ha segnato le nostre vite, le nostre abitudini, modificandole e stravolgendole come un mare in tempesta.

Insieme alla cooperativa “Arcobaleno” di Loredana Deledda, un’altra importante realtà che opera nel gallurese, a Marzo del 2020, durante la prima ondata pandemica, quella più buia e desolante, Rosina Niola ha pensato bene di non fermarsi, come il resto del mondo è stato costretto a fare.

In quel periodo tutti i servizi, compresi quelli dedicati all’infanzia, sono stati chiusi e le informazioni che giungevano dal Governo centrale e da quello regionale non erano né chiare e né rassicuranti per i cittadini. L’unica certezza era che il Coronavirus continuava ad essere letale, spietato, ingiusto. Ci ha recluso in casa fermando le nostre vite, ci ha fatto perdere le persone care e mostrato una realtà che non avremmo mai voluto vedere.

Le cooperatrici, con la forza, l’intraprendenza e il principio di organizzazione, caratteristiche tipiche del DNA femminile, insieme al sostegno del Sindaco e del Comune, hanno messo da parte la paura bussando letteralmente alle porte delle famiglie e offrendo aiuto a chi ne avesse bisogno.Lo hanno fatto concretamente, come valorose guerriere la cui unica arma era il sorriso.

Hanno consegnato mascherine prodotte e donate da ditte di Calangianus, hanno portato materiale didattico e tablet a ragazzi universitari, delle scuole primarie e superiori. Hanno dato conforto psicologico a chi ha vissuto nel panico e nella solitudine. Hanno assistito gli anziani, le mamme in difficoltà, coloro che hanno perso il lavoro e chi non aveva il pane da mangiare, facendo nascere una vera e propria rete solidale in tutto il territorio: artigiani che hanno offerto 350 kg di gelato, panifici che ogni sabato donavano pane e dolci da distribuire a tutti. L’elenco è davvero lungo e significativo, degno di una sceneggiatura di unfilm neorealista.

Scriveva il filosofo Kant: “La solidarietà del genere umano non è solo un segno bello e nobile, ma una necessità pressante, una questione di vita”.E noi aggiungiamo: “Una questione di cooperazione!”.